Alberghi e B&B, crescita del 15%. Ma trasporti e servizi frenano ancora la Sicilia

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Alberghi e B&B, crescita del 15%
Ma trasporti e servizi frenano ancora la Sicilia

La rubrica a cura della nostra collaboratrice Valeria Treccase

di Valeria Treccase

Foto Sicilia
Foto Sicilia

Questo 2016 segna una ripresa dell’economia del turismo con numeri inequivocabili. Quest'anno la Sicilia è intorno a un incremento del 15%; numeri positivi, anche se non tutta l'Isola viaggia alla stessa velocità. La Sicilia non solo per la posizione strategica che occupa nel Mediterraneo ma anche per il ricco patrimonio storico, artistico e paesaggistico che la contraddistingue possiede tutti i requisiti per sfruttare al meglio questa preziosa risorsa e poter vivere dodici mesi l’anno di turismo.

Indubbiamente è una tra le meraviglie del mondo. Cibo, arte, mare, cultura, tradizioni, natura, storia, persone con l’ospitalità che contraddistingue il sud, la rendono davvero unica. Con un mix del genere basterebbe davvero poco per diventare una delle regioni più produttive d’Italia. Purtroppo la mentalità dei nostri vecchi politici e antiche vicende storiche hanno reso la situazione più complicata del previsto.

A partire dal 1861, anno in cui venne fatta l’Italia, le regioni meridionali, e in particolare la Sicilia, hanno subito un impoverimento, ad opera delle regioni settentrionali, senza precedenti. Il piano industriale nazionale si è spostato sempre più a Nord e solo le briciole sono state lasciate al Sud. Nonostante siano passati più di 150 anni molte ferite non sono state ancora sanate. Le politiche nazionali non sono mai intervenute in maniera concreta e adeguata, vendendosi agli interessi nazionali.

E allora, dopo avere ricordato che viviamo in una terra meravigliosa, succede che per valorizzare questo Paradiso terrestre, servono strutture adeguate, serve organizzazione, bisogna che i turisti trovino servizi efficienti e pulizia. E purtroppo non sempre sotto questo aspetto la Sicilia è in grado di offrire tutto ciò. Oggi, ci troviamo di fronte al fatto che il turismo ricco, quello d’élite, continua a funzionare. Questo perché si tratta di turisti che non hanno problemi economici, che, spesso, viaggiano con aerei privati, con grandi yatch e si spostano agevolmente anche quando fanno base in Sicilia.

Il calo, invece, lo registriamo nel turismo di livello medio, molto importante perché con una massa maggiore di presenze crea un notevole movimento economico sul territorio. A frenare queste presenze, naturalmente, c’è la crisi, ma non solo. Anzi il primo motivo sta nella crescente difficoltà che chi viaggia incontra nel sistema dei trasporti. Costa sempre di più e scoraggia chi ha risorse limitate.

Come mai il governatore Crocetta non ha posto sin dal primo momento in cima alla sua azione di governo la questione dei trasporti? Per la Sicilia questa è la vera priorità, per far funzionare il turismo, ma anche per tutta l’economia che ha bisogno di una viabilità moderna su strade e ferrovie, ma soprattutto di un sistema di trasporto aereo accessibile a tutti, visto che siamo un’isola. 

Per valorizzare il turismo, così come molti altri settori della nostra economia, servono infrastrutture moderne, autostrade, treni veloci, mezzi pubblici, incentivare l’utilizzo dei veicoli green, il tutto collegato ad una buona applicazione web sulla Sicilia, continuamente aggiornata e collegata a tutte le informazioni possibili e necessarie, un tour operator virtuale, al passo con il tempo del turista e non siciliano, che dia tutte le informazioni per conoscere e vivere al meglio il tempo in Sicilia. E, soprattutto, un trasporto aereo che faccia viaggiare da e per la Sicilia a prezzi accessibili. Quel turismo medio che può ridare ossigeno alle nostre imprese può tornare soltanto così.

Alla politica, dunque, l’impegno di intercettare il modo corretto di accorciare le distanze e sostenere i giovani che scelgono d’investire tempo, capacità e passione nell’imprenditoria turistica scegliendo di restare nella propria amata terra, donando valore e innovazione. A tutti quella di saper essere più puntuali nell’organizzazione, informati nel fornire servizi. E nel custodire come si farebbe con un tesoro questo paradiso terrestre.
In Sicilia abbiamo tutto. Ci manca il resto. – cit.

Giovedì 30 giugno 2016

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