Le interviste a trecentosessanta gradi

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aperitivo con... enrico bertolino

Le interviste a trecentosessanta gradi

Appuntamento con Aperitivo Con... l'ospite di oggi è Enrico Bertolino

di Salvo Ferrara

Bertolino
Bertolino

Bancario, formatore, divenuto per caso cabarettista. Tifosissimo dell'Inter, molto vicino alle tematiche sociali e grande artista a 360 gradi. La Tv lo ha reso noto a livello nazionale con programmi come Convenscion, Superconvenscion, Convenscion a Colori, Le Iene Show, Piloti e Zelig.

Autore e dal 2012 in libreria Pirla con me. Da Milano si può guarire. Ricordiamo, inoltre, con piacere anche Ho visto cose…, pubblicato da Mondadori nel 2003. Ormai avrete capito che stiamo parlando di Enrico Bertolino. Andiamolo a conoscere meglio nell’intervista realizzata per la rubrica Aperitivo Con…

Bancario e cabarettista, un mix un pò particolare. Ma al contempo artista completo. Cosa prediligi nel tuo lavoro?

Direi che quello che faccio mi piace molto per cui oltre che poliedrico posso definirmi privilegiato. Infatti, dopo anni di lavoro in banca ( 10 più 1 all’estero ) e dopo altrettanti nella Formazione e consulenza, oggi posso dire che ho realizzato il sogno di portare un pò di media e teatro nella formazione ed una certa organizzazione e struttura nel Teatro che faccio. Non è stato facile, ma senz’altro è stato divertente e, dato che la dimensione Ludica nel lavoro per me è importante, lavoro divertendomi. Credo sia il massimo.

Ci racconti la genesi della tua carriera artistica? Quando hai scoperto di avere talento?

Più che una carriera potrei chiamarla un percorso di un bancario e poi formatore che diviene Cabarettista a suo malgrado (a sua insaputa direbbe qualcun altro) e che grazie a questo Incidente di percorso riesce poi a trasformare un suo Hobby in carriera e a portare avanti un discorso Teatrale, Televisivo e di scrittura per più di 15 anni. Il tutto nasce da una serata con amici in un locale di Cabaret nel lontano 1992 e dalla richiesta del proprietario, dopo aver visto una piccola performance preparata per un amico che festeggiava il suo Compleanno, di esibirmi come scalda pubblico per un massimo di dieci minuti prima dell’ospite d’onore. L’ho fatto con piacere per 4/5 anni, aumentando il minutaggio di anno in anno fino ad avere un mio spazio il sabato sera e non i soliti 10 minuti. Andò bene e da lì inizio il tutto. Pare che poi nel 1994 un altro grande comico scese in campo e da allora sia io che lui siamo ancora sulla cresta dell’Onda. Anche perché grazie alle sue TV e a programmi come Zelig ad esempio, ho potuto essere conosciuto anche da un pubblico più grande di quello del locale. 

Parliamo degli incontri e dei rapporti. Quale collaborazione reputi più produttiva?

Ho conosciuto molti personaggi durante la mia attività sia televisiva che teatrale, ma devo dire che sono sempre state le persone che mi hanno lasciato qualcosa in più, al di la dell’ammirazione per l’abilità o per il talento. Una persona con cui sono rimasto amico, dopo aver girato insieme più di 500 episodi di Piloti per Rai 2, è sicuramente Max Tortora. Siamo un pò simili, solo che lui è romano ed io milanese, ma viviamo le stesse ansie e le stesse nevrosi, per cui abbiamo fatto amicizia sommando pregi, ma soprattutto difetti. Poi potrei citare Antonio Albanese, Paolino Rossi, Gioele Dix, Geppi Cucciari e Natasha Stefanenko. Tutti colleghi con i quali ho avuto anche un rapporto umano ed amicale, che mi ha sempre fatto credere in una possibile amicizia anche nello Show Bizz visto sempre come un luogo asettico dove l’ambizione spesso cancella l’amicizia e l’invidia rende vano il successo a chi non sa dominarla. A livello teatrale ogni regista che ho avuto, da Giampiero Solarti a Gabriele Vacis ed a Massimo Navone, mi hanno dato un arricchimento professionale che spero si possa percepire quando salgo sul palco. Ed infine i miei due musicisti, che mi hanno compaginato nel percorso dalla battuta del cabaret, pungente e veloce, al monologo accompagnato dalla musica fino al Centone, ovvero la cover canzonatoria dedicata all’attualità. Mario Guarnera prima e Teo Ciavarella poi mi hanno fatto capire che si può fare spettacolo con la musica e far sorridere senza distrarre nessuno, anzi creando un’atmosfera ideale per appoggiare battute e pezzi comici. 

Adesso? Che progetti hai?

I miei progetti sono talmente tanti che non potrei nemmeno illustrarli tutti su due o tre pagine, per cui mi limito a citare una nuova produzione teatrale in cantiere per la prossima stagione( 2016/17), dedicata alla scuola ed alle materie che ci insegnavano. sarà uno spettacolo modulare dove una volta si parlerà di Storia (l’ora di Storia ) ed un’altra di Economia/Politica ( l’ora di Economia ) cercando di abbinare i temi attuali alle teorie ed agli accadimenti passati. Il tutto, ovviamente, senza dimenticarsi di sorridere e, perché no, anche ridere di gusto. Gli altri progetti in cantiere sono talmente in embrione che, forse, scaramanticamente, è meglio non parlarne per ora. 

Parliamo un pò di calcio. La tua fede nerazzurra è nota. Che campionato ti aspetti e come giudichi questa fase iniziale?

La domanda sul campionato fatta tre giorni fa avrebbe avuto ben altra risposta. Anche se sono sempre stato un tifoso tollerante, sempre e comunque tifoso della mia Inter. Penso che sarà un campionato equilibrato e potrebbe vincerlo a sorpresa una outsider. Quest’anno ce ne sono molto, tutte agguerrite, a partire dalla Fiorentina per quattro, che domenica scorsa ci è rimasta indigesta (la fiorentina la sera già è pesante di suo). Io dalla mia squadra non mi aspetto mai nulla. Tifo a prescindere, che si vinca o che si perda. Dato che la mia età mi ha permesso di vedere entrambe le fasi, fino all’apoteosi del 2010 (ero a Madrid quella magica notte), sono estremamente sereno nel valutare un ciclo di vittorie iniziale molto importante e, nel contempo, la sconfitta casalinga contro la Fiorentina, un incidente di percorso a cui bisogna rimediare sin da domenica a Marassi. Una serie di incidenti messi in fila creano crisi e malumori ed una squadra come l’Inter, anche per l’ambiente che la circonda ed i tifosi, non li regge facilmente entrambi. 

Segui il Palermo. Vuoi spendere un pensiero per i rosanero?

 Il Palermo è una bella realtà del calcio italiano. Ha un allenatore grintoso e competente, una squadra giovane, con qualche innesto di esperienza come Gilardino. Ogni anno i rosanero danno al calcio internazionale un contributo notevole (vedi Dybala ora sulla ribalta europea della Champions). Spero ovviamente che, essendo rimasta l’unica società siciliana in Serie A, si salvi tranquillamente per poi, magari, ambire a portare in Europa non soltanto uno o due giocatori in altre squadre, ma un’intera città ed un’Isola che merita un posto di rilievo anche grazie alle azioni che sta svolgendo a livello sociale, dai migranti accolti alla crescita ed alla difesa di una coscienza civile e sociale, coltivando l’importante eredità lasciata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Per cui Forza Palermo, tranne quando incontrerà la mia Inter, ma questa è tutta un’altra storia. 

Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?

Volevo mandare un saluto e dedicare una citazione alla Web Master Siciliana (Mrs. Rosanna La Malfa), che da Catania gestisce e cura amorevolmente il sito della nostra Onlus Italo Brasiliana Vida a Pititinga (www.pititinga.it), un loro progetto per cui è valsa la pena lavorare e lottare. 

Martedì 29 settembre 2015

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