Le interviste a trecentosessanta gradi

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Aperitivo con... stefano masciarelli

Le interviste a trecentosessanta gradi

Aperitivo Con... Stefano Masciarelli, torna l'appuntamento con la rubrica

di Salvo Ferrara

Stefano Masciarelli
Stefano Masciarelli

Torna l'appuntamento con la rubrica Aperitivo Con... , le nostre interviste a 360 gradi. Oggi vi vogliamo far conoscere meglio uno dei volti noti dello spettacolo. Da investigatore privato ad una carriera nel mondo del Cinema, del Teatro, della televisione, iniziata un pò per caso nel lontano 1987. Stiamo parlando di Stefano Masciarelli, pilastro della comicità italiana.

Ci racconti come nasce il tuo percorso nel mondo dello spettacolo?

Io mi ritrovo in questo mondo per caso, nel senso che il mio lavoro non sarebbe dovuto essere questo. Io mi occupavo di altro, addirittura di investigazioni private. Non c’entrava assolutamente niente il mondo dello spettacolo. Un bel giorno del 1987 partecipai casualmente ad un provino, perché io sapevo imitare la voce di Agnelli. Io ed un collega stavamo lavorando ad un caso. Entrammo in una palestra a Roma. Lì c’era la più grande capo-casting di Canale 5, Gianna Tani, adesso in pensione ma ancora fa la sua sporca figura nei casting. Feci questo provino, cercavano degli imitatori per la voce di Agnelli e io dissi: Eccomi qua. Fatalità, io la so fare. Tuttavia non me la fecero fare subito, perché avevano davvero tanti provini da realizzare. C’era anche Francesca Dellera e noi facemmo il provino insieme. Ricordo che sono dovuto tornato la sera perché non c’era spazio per farmi fare questo provino. Sono andato alle 19 e dopo quindici giorni mi hanno chiamato per fare delle voci fuori campo, ironia della sorte a Canale 5. Questa è stata la prima e l’ultima volta che ci ho lavorato. Quando mi chiamarono per andare a Milano a fare il programma di Terzoli e Vaime, condotto da Pippo Baudo e Carmen Russo, io ho sentito un fuoco sacro e ho scelto questa strada, licenziandomi e quindi lasciando il mio vecchio lavoro.

Televisione, teatro, cinema e tanto altro. Cosa ti emoziona di più?

Il teatro rimane un grandissimo amore. La televisione è un settore freddo, tu guardi in camera ma non hai un riscontro immediato di quello che stai facendo. Magari il giorno dopo qualcuno ti dice che ti ha guardato, ma rimane sempre e comunque qualcosa di freddo. A meno che non hai un programma tutto tuo e possono quindi darti pregi e difetti. In Teatro, invece, ogni sera quando si sta in scena si ha l’esatta concezione dell’arte. In quel momento sei lì e senti il responso del pubblico immediato. Quando finisce la replica, dagli applausi capisci se hai lavorato bene o male. Questo è molto più emozionante. Non c’è ovviamente paragone per quanto concerne i guadagni. 

Hai mai avuto ripensamenti o rimpianti?

Ripensamenti mai, però ho avuto un grande rimpianto su un errore che fece un ex agente, il mio primo agente, Claudio Renda. Non mi fece fare Striscia la Notizia. Mi chiamò Ricci nel 1994, ma mi avevano anche segnalato per Domenica In. Alla chiamata di Arbore dissi si alla Rai, commettendo un grande errore. Al posto mio, dopo il mio no, scelsero Iacchetti. Poteva diventare un’altra carriera economica. Lì ebbi la sfortuna di aver incontrato una persona che non era giusta, che non aveva valutato l’importanza di quella chiamata.

In te c’è un grande amore verso la Sicilia. Ci spieghi un pò come si genera?

Mia suocera è siciliana, di Palermo. Sono atterrato proprio poco fa da Catania. Diciamo che questo legame ha un aspetto anche imprenditoriale, perché a Favignana, insieme ad un altro socio, abbiamo realizzato due ville. Dobbiamo ristrutturare undici appartamenti. Ci siamo innamorati di Favignana e ci siamo messi lì a fare una nostra storia edile. Inoltre da 30 anni vengo a Palermo, in Sicilia. L’ho girata tutta con gli spettacoli. Un grande amore quello che provo per questa grande regione, una grande isola strepitosa. Un’altra Italia: ieri c’erano trenta gradi e la gente, ancora in costume, faceva il bagno a mare. Incredibile. 

Segui il mondo del calcio? Che tifoso è Stefano Masciarelli?

Si, lo seguo molto. Sono anche molto amico del portiere del vostro Palermo Stefano Sorrentino, che purtroppo ne ha presi quattro dalla Roma (sorride ndr). Sono romanista. Tengo molto alla mia Roma, ma non sono un tifoso acceso. Sono piuttosto uno sportivo acceso. Riesco anche a stabilire se la mia squadra ha giocato male pur vincendo la partita. Spesso infatti litigo con i miei amici tifosi della Roma e dico ragazzi guardate che avete preso un abbaglio perché la Roma ha giocato male e ha vinto immeritatamente. Mi raccommanno u Paliemmo (scherza ndr). Ieri un mio musicista di Palermo mi ha mandato un link su youtube dei cori della Curva rosanero. Li ho trovati davvero caratteristici. Mi hanno fatto ridere un sacco. 

Parliamo di cucina. Qual’è il tuo piatto preferito?

Sono davvero tanti. Il piatto in assoluto che preferisco è lo spaghetto con pomodoro pachino e basilico. Secondo me è il più semplice, ma allo stesso tempo il più complesso da realizzare. 

Parlaci dei tuoi sogni nel cassetto e dei tuoi progetti futuri…

Per adesso abbiamo Domenica In e già è una cosa importante. Per il futuro chi può dirlo. Un sogno nel cassetto lo vorrei tirar fuori e realizzare. Vorrei un programma tutto mio da conduttore. Te lo dico un pò in esclusiva. Vorrei farlo perché ritengo di essere un conduttore frizzante e spumeggiante. Sono sicuro che in questa televisione di oggi dove vanno molto di moda i reality, io potrei fare bene in quel settore dove a volte si notano alcuni presentatori piatti, davvero imbarazzanti, ma stanno lì da tempo. 

Mercoledì 7 ottobre 2015

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