Le interviste a trecentosessanta gradi

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Aperitivo con... andrea tidona

Le interviste a trecentosessanta gradi

La rubrica a cura di Salvo Ferrara, ospite di oggi Andrea Tidona

di Salvo Ferrara

Andrea Tidona
Andrea Tidona

Ritorna la nostra rubrica Aperitivo Con... , le interviste a 360 gradi. Il personaggio che cercheremo di farvi conoscere meglio è siciliano, un attore strepitoso. Nato a Modica, è un talento espresso dalla nostra terra. Proveremo a raccontarvi Andrea Tidona, fra teatro, cinema e televisione.

Ha preso parte a diverse opere cinematografiche imponenti come La Vita è bella, I cento passi, La meglio gioventù, Il Caimano, Il 7 e l’8. Volto noto anche in tv con Un posto al sole, La piovra, Il maresciallo Rocca, Paolo Borsellino, Il capo dei capi, Il commissario Montalbano, Il giovane Montalbano, Distretto di Polizia, e Braccialetti Rossi. Solo per citarne alcune ovviamente, poiché per analizzare in dettaglio la biografia di Andrea Tidona ci vorrebbero diverse pagine.

Come è nata in te la passione per il mondo dello spettacolo e come si è evoluta nel tempo?

Rispondere a questa domanda è facile, ma allo stesso tempo difficile. Nel senso che potrei dire che è nata con me perché fin da piccolo il mio maggior divertimento è stato recitare. Poi passare dal semplice divertimento alla professione di attore è difficile da descrivere, perché vari fattori sono intervenuti, non ultimo il non sapere che fare della mia vita. Così interrogandomi sinceramente su cosa davvero sentivo come qualcosa per cui avrei messo in gioco tutto me stesso, la risposta è stata recitare. In questo modo son passato dal puro divertimento a divertirmi lavorando. A trentaquattro anni volevo smettere per diversi problemi, ma il divertimento e la passione hanno vinto ancora una volta. 

Cinema, fiction e teatro ti hanno reso noto al grande pubblico. Ma quale ramo predilige Andrea Tidona? 

In termini di puro fascino potrei rispondere di getto il cinema. Se però penso allo specifico del recitare, la risposta non può essere che il teatro. Il cinema ti dà la possibilità di trovarti in situazioni molto eccitanti, senza considerare soldi e popolarità ed in questo senso forse ancora di più le fiction. Se però consideri il fascino di costruire un personaggio giorno per giorno (e che personaggi) e se penso specialmente al teatro classico allora non c’è gioco. Niente può essere intenso come interpretare, per esempio, un grande personaggio shakespeariano. E poi c’è il pubblico, che è la componente principale che esalta il recitare in teatro.

Quale aspetto del tuo lavoro ti colpisce maggiormente?

La cosa che più mi piace è che questo lavoro è stato, e spero che lo sia anche per il futuro, un percorso di vita e di conoscenza. Conoscenza in generale, ma soprattutto di me stesso.

Ad inizio carriera hai avuto dei modelli di riferimento? 

Direi tutti i grandi attori di teatro degli anni della mia giovinezza. Mi riferisco a Glauco Mauri, col quale ho avuto la fortuna di lavorare per quattro anni, ma anche Enrico Maria Salerno, Alberto Lionello, Salvo Randone e altri giganti del tempo. Cinematograficamente uno su tutti Gianmaria Volontè.

Segui il mondo dello sport? Quali atleti ti hanno lasciato qualcosa?

Seguo quasi tutti gli sport. Ovviamente, come quasi tutti gli italiani, amo il calcio, anche se ultimamente trovo veramente inconcepibile il giro di soldi che c’è intorno a questo sport. Modelli per me sono stati Dino Zoff, Felice Gimondi, Pietro Mennea. So che ai ragazzi di oggi non dicono molto. Ho amato molto il loro rigore, la loro serietà professionale, la determinazione che hanno messo nella loro carriera. Faccio fatica ad entusiasmarmi per gli atleti di oggi, dato il giro di soldi che c’è in molti sport, nonché il doping debordante. 

Com’è Andrea Tidona in cucina? Piatto preferito ed il tuo classico aperitivo?

La cucina mi piace molto e spesso mi metto ai fornelli. In assoluto amo gli arancini. Sull’aperitivo, invece, spesso mi piace sorseggiare un bitter campari leggermente allungato.

Ci parli dei tuoi progetti per il futuro e, soprattutto, dei tuoi sogni nel cassetto? 

I miei progetti per il futuro sono legati soprattutto al teatro. Il mio sogno nel cassetto è … continuare con la passione che mi ha sempre contraddistinto e non ridurmi a lavorare con noia, perché tanto questo è il lavoro che mi dà da mangiare. 

Martedì 10 novembre 2015

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