di Valeria Treccase
La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva. (Albert Einstein) Da più giorni l’intera Sicilia è sommersa dai rifiuti, che putrefatti sotto le calde temperature estive sono un alto e concreto rischio per la salute di tutti i cittadini, in particolar modo per allergici ed asmatici. Con i cumuli macerati sotto il sole si crea percolato, con un elevato rischio di malattie infettive per le particelle chimiche ed organiche liberate in aria, si ha anche un inevitabile aumento di insetti, topi e cani randagi che rovistano nei sacchi della spazzatura. La situazione ambientale e sanitaria è grave. Si Invita i sindaci, l' ASP e l' Ordine dei Medici a mettere su una commissione di sorveglianza sanitaria e ambientale, con l' obiettivo di monitorare la situazione. Ricordiamo a tutti i cittadini di continuare proprio in queste situazioni di emergenza ad essere maggiormente civili, a fare bene la differenziata, a non approfittare dell’assenza del vicino di casa, di non dare fuoco all' immondizia e non abbandonarla in campagna, perché tutto ciò rende l' immondizia un rifiuto speciale gravemente dannoso per la salute e l’ambiente. Alla Regione hanno già fatto i calcoli e visti i Comuni con basse percentuali di differenziata si stimano entrate per 28,4 milioni di euro. Alla fine, nel complesso, si sfonderà il tetto dei 40 milioni di euro, è l’allarme di Paolo Amenta, vicepresidente di Anci Sicilia. La Regione ha portato a termine soltanto una manovra per fare cassa, gravando sui Comuni – afferma -. Ad oggi il territorio siciliano è pressoché sprovvisto di impianti di compostaggio e inoltre non esiste un piano di impiantistica sovracomunale, eppure si cala dall’alto una riforma che pesa solo sulle spalle dei Comuni. Le risorse che verranno fuori, inoltre, andranno a premiare i Comuni virtuosi e saranno utilizzate per cofinanziare gli impianti, la cui costruzione spetta agli enti locali attraverso le Srr (Società di regolamentazione della gestione dei rifiuti). In questi anni molti Comuni sono rimasti indietro, la situazione non è più sostenibile. Tutti devono arrivare alla soglia del 65% di raccolta differenziata. I Comuni si muovano, c’è tempo fino al 2017 e basta poco per aumentare le percentuali di differenziata. Informiamoci, differenziamo tutti il più possibile, perché è compito di noi siciliani per primi amare e rispettare la nostra terra. I rifiuti non devono ricoprire la Sicilia, così da vivere in una vera e propria discarica a cielo aperto, il sole estivo peggiora la situazione, anche per i turisti non è uno spettacolo. Alcamo è già un comune virtuoso con il 46% di raccolta e deve lavorare ancora di più per far crescere questa percentuale, un plauso al nuovo Sindaco Surdi e all’assessore Russo in collaborazione con Aimeri Ambiente per aver gestito al meglio la situazione e continuare a rafforzare i controlli e la sensibilizzazione ad Alcamo
Giovedì 14 luglio 2016
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