di Salvo Ferrara
Ci siamo svegliati tutti un pò economisti. C'è chi esulta, chi si dispera, chi si preoccupa, chi fa della sana ironia, chi teme seriamente di ritrovarsi più povero e chi sottolinea l'importanza di un popolo sovrano. C'è persino chi vorrebbe un evento simile anche nel nostro bel paese, l'Italexit. L'argomento del giorno dei veri e propri bar virtuali è la vittoria dei Leave al referendum britannico contro i Remain. Scoppia la Brexit Mania sui social, ne parlano tutti: da Balestrate, a Trappeto; da Alcamo a Trapani; da Terrasini a Palermo; dalla Sicilia all'Italia. Insomma chiunque si sente in dovere di dire la sua sull'Independence Day della Gran Bretagna. Diverse preoccupazioni scuotono il popolo di facebook sulle eventuali ripercussioni che la Brexit potrebbe avere sugli italiani ed in generale sull'Unione Europea. I criteri di notiziabilità asfaltati da un fenomeno di rilevanza internazionale e così anche nel nostro bel Golfo virtuale non si parla più del maltempo (per fortuna è spuntato il sole, tra un pò si tornerà a parlare di caldo e si rivedranno selfie marinari), non si parla più almeno questa mattina di calcio (anche se qualcuno si chiede se l'Inghilterra ed il Galles verranno escluse dall'Europeo) e non si parla più di politica locale, finalmente direbbe qualcuno. C'è la Brexit Mania che impazza e tiene banco, la avvertiamo nell'aria e per qualche giorno terrà impegnato il popolo virtuale con commenti e opinioni o con crisi di panico simili a quelle scaturite dallo spread. Noi, intanto, per non saper né leggere né scrivere, un Je suis britannique ce lo mettiamo.
Venerdì 24 giugno 2016
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