Calatafimi Segesta | al teatro antico i grandi classici

Arrivano i grandi classici al Teatro Antico

Si parte con l’Orestea di Eschilo, tradotta da Pier Paolo Pasolini per Vittorio Gassman al Teatro Antico di Siracusa

Montesano
Montesano

Al Teatro Antico di Segesta arrivano i Classici. Si parte con l’Orestea di Eschilo, tradotta da Pier Paolo Pasolini per Vittorio Gassman al Teatro Antico di Siracusa nel maggio 1960.  In programma domani sera alle 19,30 al Teatro Antico di Segesta L’ORESTIADE DI PASOLINI, 1960 Note I giovani allievi del terzo anno della Scuola di Teatro Fondamenta vanno in scena con uno spettacolo corale costruito per loro e da loro in memoria di Pier Paolo Pasolini e della sua opera poetica. La visione della sua presenza passa per una via remota, laterale: è il ricordo dell’Orestea di Eschilo, tradotta da Pier Paolo Pasolini per Vittorio Gassman al Teatro Antico di Siracusa nel maggio 1960. Di Pasolini manca la voce, manca l’occhio scandaloso, il pensiero critico e sottile; mancano la poesia di opposizione e la testimonianza coraggiosa. Oggi, molti anni dopo, dei giovani attori di un teatro civile vanno in scena come solitari e coraggiosi cavalieri al galoppo: vogliono essere visti, ascoltati, capiti. Sperano che il pensiero dei loro spettatori – anche di uno solo di loro – resti intrappolato dentro questa serata come dentro a un’avventura paurosa e buffa, portandoli magari alla scoperta che essa parla anche di loro.
La messa in scena è di SERGIO BASILE, con: Asiei Michela, Balbi Antonio, Braguzzi Gregorio, Catanzariti Alessandra, Chiavetta Elena, Delle Cave Benedetta, Gilardini Fabiana, Lomurno Maria, Luneville Eleonora, Lutri Chiara, Malavasi Giulia, Mancino Marzia, Mandolfo Achille, Martini Duccio Lorenzo, Meschini Simone, Nardi Teresa, Pagano Rossella, Palazzolo Giuseppe, Pantone Eliseo, Ricci Gioia, Sassi Tommaso, Scollo Daniele, Terranegra Francesco, Valeri Principe Collaborazione di Paola Maffioletti - Compagnia Fondamenta Scuola di Teatro Questo è uno degli spettacoli creati appositamente per il Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2016.

Il 22 – 23 -24 luglio invece debutta la Commedia Classica.  Alle 19,30 al Teatro Antico MOSTELLARIA, LA COMMEDIA DEL FANTASMA di T.M.Plauto, regia di Giancarlo Sammartano Con: Paolo Floris, Tommaso Lipari, Mattia Parrella, Andrea PuglisiScene e costumi: Daniela Catone, Musiche: Stefano MarcucciMaschere: Giancarlo Santelli - Produzione: Fondamenta Teatro e Teatri Sicuramente una delle più note commedie plautine, e semplifica la tipologia fondamentale dell'intreccio comico di Plauto, cioè l'inganno, la gozzoviglia, la pigrizia e la beffa come motori degli eventi. Il bello delle commedie di Plauto è quello di far ridere lo spettatore, regalandogli un’ora circa di serenità Note: La commedia del fantasma ripropone l’eterno scontro tra servi e padroni, tra vecchi e giovani. L’intreccio si complica per via di una casa infestata da un fantasma, di un usuraio che reclama un prestito speso in bagordi, di una casa acquistata da chi però non l’ha mai venduta. Inganni, sorprese, trabocchetti e, come sempre, quel lieto fine immancabile che la finzione teatrale può sempre permettersi. Questa compagnia, in grado di farsi letteralmente in quattro, vuole riportare, con scrupolo filologico e libertà di pensiero, il teatro plautino alla dimensione originaria, restituendo ad esso il divertimento degli intrecci, delle situazioni, dei caratteri e degli scontri verbali insieme al valore di esperienza conoscitiva nei confronti della società.

Si ride ancora il 28 e 29 Luglio con inizio alle 19,15 con IL CICLOPE (U CICLOPU) di Euripide. Ovvero una farsa mitologico-politica nella versione siciliana di Luigi Pirandello - una rielaborazione comica dell’episodio omerico, uno dei più famosi tra le avventure di Ulisse. Regia: Francesco Polizzi Con: Roberto D’Alessandro e con Francesco Polizzi, Giancarlo CommareCoro: Alfredo Giordano, Giovanni Sicurello, Elena Chiavetta, Simone Meschini, Roberto Luongo, Deborah Di Francesco, Giuseppe PalazzoloScene e costumi: Giuseppe Santilli - Aiuto Regia: Livia Tura- Musiche: Francesco Accascina Note: L’episodio messo in scena è forse il più celebre del poema omerico, e il più ricco di fascino: esso vede Odisseo scontrarsi con la forza bruta e selvaggia. Ma la rielaborazione di esso in forma di dramma satiresco, conduce la storia sotto una luce diversa: grazie alla mediazione farsesca di Sileno e del coro di satiri lo scontro tra Odisseo e il Ciclope perde le connotazioni angosciose e metafisiche del racconto omerico e si trasforma in satira politica sull’uso della forza. I tre protagonisti sembrano infatti incarnare le tre possibilità fondamentali della dialettica politica dei rapporti di forza: il tiranno, l’eroe ribelle e la zona grigia. Da un lato il potere del Ciclope, tirannico in senso moderno, fondato unicamente sulla forza e sull’aperto rifiuto di qualunque limite («La forza è il vero dio, il resto non sono che chiacchiere e belle parole»). Di fronte a questo potere si trova l’eroe Odisseo, che, invece di fuggire o sottomettersi ad esso, decide di affrontarlo faccia a faccia, per orgoglio e per onore, per non perdere la propria dignità («Non scapperò! Se bisogna morire, morirò da prode, o da vivo serberò l’antica fama»). La sua ribellione ha l’effetto di svelare definitivamente il lato empio del potere, la sua natura di forza bruta. «Nessuno è mai scampato» dalle maglie di questo potere, minacciano i satiri sottomessi: ma proprio Nessuno, Odisseo, riuscirà a spezzarne per la prima volta le maglie. Questo è uno degli spettacoli creati appositamente per il Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2016

Si continua a ridere al Teatro antico di Segesta ma questa volta con un grande artista italiano: Enrico Montesano.  Il 30 luglio alle 19,15, Enrico Montesano sarà protagonista assoluto nello splendido scenario del Teatro con lo spettacolo: VITA SEMISERIA E AVVENTURE DI UN COMICO SEMISERIO Musiche dal vivo Riccardo Russo Note: «Ebbene sì, confesso. Mi metto a nudo! Nudo integrale? Pardon, confessione integrale? Bhe, diciamo una confessione in mutande!». Cinquant’anni di palcoscenico, successi televisivi e teatrali con incassi record, Enrico Montesano si cimenta in una confessione senza reticenze che fa ridere e commuovere a un tempo, piena di quell’acuta verve che gli ha fatto meritare il soprannome di vurcano de Roma. Un fuoriclasse dello spettacolo italiano nel suo scoppiettante umorismo in uno show dall’ironia travolgente che, percorrendo ricordi lucidi e graffianti, offre un ritratto del nostro paese senza veli e senza pudori.

Martedì 19 luglio 2016