di Salvo Ferrara
Questa mattina la nostra redazione vuole focalizzare l’attenzione sui Calandra e Calandra, il duo alcamese in grado di scrivere, anno dopo anno, una nuova e bellissima pagina della musica siciliana. Una musica intesa come promozione del nostro territorio e, soprattutto, della nostra cultura. Di seguito l’intervista a Maurizio e Giuseppe.
Successi dopo successi per i Calandra e Calandra, quanta emozione nel vedere un mondo virtuale che vi segue, vi apprezza e stima attraverso visualizzazioni (1.500.000 su youtube), commenti e like?
L’emozione è tanta e lo è ancor di più ogni qual volta ci fermiamo a ricordare le prime note, le prime prove fatte come tutti nella cantina di casa, i mille dubbi di chi comincia una avventura resa, a nostro avviso, ancora più complessa dal tipo di musica che amiamo proporre. L’emozione e la soddisfazione sono davvero tante perché i like o più semplicemente le visualizzazioni provengono in buona parte da oltre lo stretto e non solo da siciliani che vivono all’estero. Forse la chiave di lettura più bella ce l’ha fornita involontariamente una signora di Milano che ha commentato un nostro brano dicendo ovviamente non capisco tutto il testo ma la vostra musica mi mette allegria e mi dà l’energia per cominciare una nuova giornata. E comunque non dobbiamo mai dimenticare che dietro a tutto ciò c’è un lavoro di squadra che va dai musicisti che con noi incidono i brani, alla regia ed allo staff di produzione dei video e di molte altre persone ancora.
Considerati i vostri ultimi lavori non perdete di vista l’obiettivo fondamentale della valorizzazione del territorio attraverso la vostra splendida musica, cosa avete in cantiere?
L’obiettivo di valorizzare il territorio e la nostra cultura attraverso la nostra musica ed i nostri video è sempre stato il pilastro sul quale poggiano le basi di tutti i nostri lavori. C’è chi attraverso la musica racconta delle proprie sofferenze, chi parla dei propri amori, noi amiamo raccontare la nostra terra, le nostre radici, i luoghi e le culture che ci hanno forgiato, che ci hanno fatto diventare quel che siamo oggi, nel bene e nel male. In cantiere c’è davvero tanto. Il programma di lavoro per il 2016 è davvero intenso. Stiamo completando la registrazione dei brani che includeremo nel nostro prossimo CD e, soprattutto, stiamo lavorando alla sceneggiatura di altri tre videoclip che si dovrebbero realizzare entro dicembre.
Quale è il lavoro a cui siete particolarmente legati e per quale motivo?
Ogni brano ha una sua storia e, banale per quanto possa sembrare, li amiamo tutti allo stesso modo perché ognuno di loro rappresenta il gradino di una scala che, nel bene e nel male, ci ha portato ad oggi. Innegabile che ci siano brani che hanno cambiato la nostra storia musicale e non solo, ma più per il riscontro che hanno avuto che per un nostro particolare legame. Sicilianu tipu stranu ci ha permesso di raggiungere la finale di un talent nazionale (Capitalent, prodotto e realizzato da Radio Capital) confermando, ammesso che ce ne fosse bisogno, che i confini della musica non sono quelli linguistici o culturali e poi Lu matrimoniu, clip con il quale abbiamo superato il milione di visualizzazioni su Youtube che, per il genere di musica che proponiamo, è un risultato pari all’assegnazione di un Grammy Award o alla vittoria a Sanremo.
Martedì 8 marzo 2016
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