L'arte e la pedagogia della bellezza

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Alcamo | punti di vista

L'arte e la pedagogia della bellezza

La rubrica a cura di Selene Grimaudo. Il primo numero: L'arte e la pedagogia della bellezza

di Selene Grimaudo

Selene Grimaudo
Selene Grimaudo

Inizia oggi un nuovo appuntamento per i nostri lettori, la collaborazione con Selene Grimaudo, giornalista, insegnante e pedagogista che curerà una Rubrica che abbiamo voluto identificare con un titolo esplicativo. Si chiamerà “Punti di vista”, proprio perché verranno affrontate diverse tematiche che spazieranno dall’arte, alla cultura, l’educazione, la politica, la pedagogia e fatti di cronaca che possono interessare o che si possono approfondire, secondo il punto di vista dell’autrice.

PUNTI DI VISTA L’arte e la Pedagogia della bellezza

L’essere umano è un’unità complessa, inscindibile. Mente, anima, corpo convivono quotidianamente tra le “faccende del quotidiano”, poi ogni tanto ci accorgiamo di avere bisogno di altro, all’interno di una giornata frenetica, spesso uguale a tante altre in cui il lavoro assorbe la maggior parte del tempo. Allora ci rendiamo conto di avere delle esigenze spirituali, artistiche e culturali, poi ci sono “anime elette”, ovvero, persone che vivono solamente “d’arte e d’amore” come Giacomo Puccini, abilmente e delicatamente, scrive disegnando e delineando la personalità della sua Tosca nella celebre opera. “Vissi d’arte, vissi d’amore, non feci mai male ad anima viva! Con man furtivaquante miserie conobbi, aiutai. […]” Chi si occupa di educazione, è consapevole che il piacere dell’arte e le forme della bellezza devono essere presentate ai bambini da subito, appena nati. Diversi studi, infatti, dimostrano come attività artistiche, abilità comunicative e sviluppo fisico-cognitivo-emotivo siano strettamente collegati. L’arte, nel bambino, concorre a migliorare le capacità espressive, a favorire l’apprendimento logico – matematico e linguistico, a rafforzare la consapevolezza di sé, a liberare le potenzialità creative. Arte e creatività diventano, dunque, importanti nello sviluppo del bambino, anche se, purtroppo, le istituzioni scolastiche danno poco spazio ad esse. Ritengo che appena il loro sorriso si presenta alla vita, i bambini, dovrebbero essere circondati dalla bellezza, non quella materiale, ma quella che l’amore di un genitore può trasmettere ad una piccola anima che deve esplorare il mondo ed imparare a vivere e a sopravvivere. A mostrare il peggio di sé, al brutto e agli episodi negativi, sarà la società ad occuparsene, per questo è necessario che si sviluppi e si diffonda la “Pedagogia dell’arte” e la “Pedagogia della bellezza”. Ritorno indietro nel tempo e ricordo che mio padre, quando ero bambina, mi cantava le arie delle opere, mi faceva ascoltare la musica, narrava i miti greci e declamava le poesie. Ecco perché, poi, i bambini crescendo sviluppano determinate inclinazioni artistiche che fanno della propria vita una vita variegata e incline ad apprezzare il bello. Così, allo stesso modo, la “Pedagogia della bellezza” ha il potere di educare al bello e ad apprezzare l’arte e la cultura. L’educazione “al bello” ha la capacità di dare una speranza all’umanità e di generare anime che diventate adulte, possano a loro volta trasmettere il “bello”. Così scrive Marisa Musaio nel suo libro “Pedagogia del bello. Suggestioni e percorsi educative”: <>. Pensavo, inoltre, che nella mia vita ho avuto la fortuna di accompagnare i miei giorni con l’arte, di avere esperienze professionali e umane pregne di contenuto artistico e culturale. Ho sempre apprezzato la lettura di un buon libro. Ho ascoltato le opere, la musica lirica, classica, moderna, i cantautori, i giovani musicisti. Ho ammirato le espressioni pittoriche, la scultura, la danza. Ho incontrato cantanti, poeti, pittori, scrittori, musicisti, artisti di vario genere, conoscendo persone meravigliose con una grande sensibilità che hanno arricchito la mia vita. Tutti dovrebbero avere questa possibilità, perché affinare il proprio animo con la consapevolezza dell’arte e dell’esistenza del “bello” aiuta a sopravvivere in un mondo che va verso il declino e può aiutare a costruire una società basata sulla comprensione e l’incontro dell’altro. Ecco perché ammiro, apprezzo, ricerco e promuovo l’arte e la “Pedagogia del bello”. Sulle pagine di facebook ho scritto un pensiero, dedicandolo a tutte queste persone meravigliose che ho avuto la fortuna di conoscere “l’arte in tutte le sue forme e la cultura nelle sue manifestazioni sono indispensabili per nutrire lo spirito e per fare raggiungere all’uomo una dimensione di bellezza e serenità. Non potrei immaginare un giorno della mia vita senza il contatto con un libro, un quadro, senza l’ascolto della musica e senza apprezzare l’arte della natura. Ecco perché é necessario, quasi quanto respirare, vivere la dimensione dell’arte e della creatività in tutte le sue sfaccettature. Grazie a chi si avvicina all’altro con la bellezza della propria arte.”

Martedì 3 maggio 2016

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